Parte 1 -Il procedimento di formazione del contratto
un contratto si perfeziona quando avviene
l’incontro delle volontà
in particolare tra
una volontà che PROPONE
una volontà che ACCETTA
in sintesi quando vi è
accordo delle parti
Quand’è che un contratto si considera concluso?
Nel momento in cui chi ha fatto la proposta ha conoscenza dell’accettazione dell’altra parte
Nb: Fino al momento in cui l’accettazione giunge a conoscenza del proponente, sia la proposta sia l’accettazione possono essere revocate!
Contratti a formazione istantanea - Contratti a formazione progressiva
in questo caso la formazione è rapida e non ha nemmeno senso di parlare di procedimento di formazione.
Si pensi alle piccole operazioni contrattuali della vita quotidiana, come l’acquisto del giornale.
Contratti a formazione progressiva in questo caso la formazione è preceduta da negoziati preparatori più o meno lunghi, che prendono il nome di
TRATTATIVE
- hanno carattere preparatorio e strumentale non sono vincolanti per le parti
- acquistano valore soltanto nel caso che si pervenga ad un accordo
- perdono ogni valore in caso non si pervenga ad un accordo
Le lettere d’intenti (LOI): cosa sono e a cosa servono
La lettera d’intenti (letter of intent, LOI) è uno strumento molto utile e diffuso soprattutto nella fase delle trattative che precedono la sottoscrizione di un contratto, sia in ambito nazionale che in ambito internazionale.
Generalmente la LOI costituisce un accordo meramente preparatorio, che viene sottoscritto quando le parti hanno già avviato una trattativa volta ad un possibile contratto finale (ad esempio l’acquisizione o l’affitto di un’azienda, l’acquisto di una quota societaria, un contratto di joint venture, un accordo di licenza, etc.), ma non hanno ancora definito gli aspetti essenziali di tale contratto.
La LOI ha infatti essenzialmente le seguenti finalità:
fare il punto circa lo stato delle trattative (“where we are”), separando le questioni già risolte da quelle ancora aperte;
prefissare i termini della futura trattativa, ad esempio stabilendo se in quali termini verranno elaborati uno studio di fattibilità per una joint venture, un test o un esperimento per un contratto di licenza, una due diligence per l’acquisto di un ramo di azienda, etc.;
giustificare al management la prosecuzione di un negoziato costoso e impegnativo;
documentare a terzi (ad esempio autorità che devono concedere autorizzazioni, o banche finanziatrici) lo stato della trattativa.
Il contenuto di una lettera d’intenti
Il contenuto di una lettera d’intenti può essere molto vario. Si tende a ritenere che la LOI sia sempre un accordo non vincolante, che quindi non espone l’impresa a responsabilità e rischi dal punto di vista giuridico; e per tale motivo, spesso viene predisposta in modo superficiale o frettoloso. Ma in realtà, non è sempre vero che la LOI costituisce un documento non vincolante.
Quando la LOI regolamenta soltanto gli aspetti sopra indicati, effettivamente non ha carattere vincolante, cioè non implica l’assunzione di obblighi contrattuali. Anche in questo caso, tuttavia, nel caso in cui una delle parti non si attenesse a quanto stabilito nella LOI (e quindi ad esempio non effettuasse una due diligence nei tempi stabiliti, o si rifiutasse improvvisamente di proseguire le trattative), potrebbe incorrere in responsabilità pre-contrattuale nei confronti dell’altra parte, e quindi potrebbe essere tenuta a risarcire all’altra parte i costi delle trattative e la perdita di favorevoli occasioni contrattuali.
Ma spesso le lettere d’intenti contengono, oltre a quanto sopra descritto, anche altri accordi, quali ad esempio:
accordi di riservattezza
accordi di esclusiva
Le “false” lettere d’intenti e le loro possibili conseguenze!
Inoltre, capita abbastanza spesso che le lettere d’intenti contengano anche altri obblighi vincolanti, che attengono al contenuto dell’affare che le parti si accingono a concludere. In tal caso, a dispetto del nome, non ci troviamo di fronte ad una semplice LOI, ma a un vero e proprio accordo vincolante.
E’ pertanto di fondamentale, quando un’impresa intenda sottoscrivere una LOI, rivolgersi ad un legale esperto che rediga tale accordo precisando chiarezza quali aspetti sono già vincolanti per le parti, separandoli da quelli non vincolanti, onde evitare spiacevoli conseguenze non volute.
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