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Scopri i Segreti del Kaizen – Parte 1: Dall'Anomalia al Cambiamento Reale

  • Immagine del redattore: Leanbet
    Leanbet
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 7 ore fa

Nel cuore di ogni trasformazione aziendale si nasconde un piccolo segnale: un'attesa imprevista, un passaggio ridondante, un'inefficienza che ormai diamo per scontata. In ambito Lean, questi non sono semplici "problemi" generici. Sono anomalie. E rappresentano opportunità preziose di miglioramento.


Anomalie vs Problemi: Una distinzione fondamentale

I maestri del Kaizen insistono sull'utilizzo del termine "anomalia" invece di "problema". Non si tratta di una semplice preferenza semantica: un'anomalia implica l'esistenza di uno standard definito dal quale ci si è allontanati. Ci obbliga a porci domande precise: qual è lo standard? Di quanto ce ne siamo discostati? In quali circostanze si verifica questa deviazione?

Al contrario, parlare genericamente di "problemi" non ci aiuta a identificare con precisione cosa non funziona nel nostro processo. L'anomalia è misurabile, contestualizzabile e quindi risolvibile con azioni concrete.


La Metafora della Barca: Abbandonare definitivamente il passato

Una volta identificata l'anomalia, il passo successivo è abbracciare completamente il cambiamento. La potente "metafora della barca" illustra perfettamente questo concetto:

"È come se tu avessi abbandonato la tua terra natia, ti sei messo su una barca e sei partito nell'esplorazione. Ti trovi su un'isola molto più bella da quella da cui provenivi. La prima cosa che devi fare è bruciare la barca con cui sei arrivato, perché c'è sempre la tentazione di tornare da dove sei partito."

Questo approccio radicale è essenziale: finché manteniamo i vecchi metodi come opzione di riserva, la trasformazione non sarà mai completa. Il vero cambiamento richiede coraggio e determinazione nel tagliare i ponti con il passato.


La Settimana Kaizen: Una struttura collaudata per il miglioramento

La Settimana Kaizen rappresenta il formato operativo in cui questi principi prendono vita. Si tratta di un evento intensivo di 5 giorni, progettato per generare miglioramenti tangibili su processi specifici:

Giorno 0: Il consulente visita le aree coinvolte, familiarizza con i team e le problematiche. L'obiettivo è "vedere con i piedi" e raccogliere informazioni direttamente sul campo, non disegnare soluzioni teoriche.

Giorni 1-4: Durante questa fase centrale si svolgono:

  • Kick-off delle attività

  • Due giri giornalieri del consulente per feedback e direzione

  • Sperimentazione diretta delle soluzioni

  • Report serale strutturato in quattro parti (situazione iniziale, azioni completate, piani per il giorno successivo, supporto necessario)

Giorno 5: È il momento della verità, con la presentazione dei risultati, la definizione del nuovo standard operativo e il piano di sostenibilità.

Questo processo segue la "Regola dell'80/20": l'80% delle azioni deve essere completato durante la settimana, mentre il 20% rimanente nei 30 giorni successivi. Un periodo di follow-up di 90 giorni assicura che il nuovo processo funzioni come previsto.



Perché funziona?

Il Kaizen funziona perché:

  • Parte dall'osservazione diretta, non da teorie

  • Coinvolge attivamente chi opera quotidianamente sul processo

  • Basa ogni decisione su prove concrete e misurazioni

  • Utilizza la forza del gruppo per superare la resistenza al cambiamento



Nella vostra organizzazione, quali anomalie state ignorando? Quante di queste potrebbero diventare il punto di partenza per una trasformazione significativa?

 
 
 
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